domenica 19 giugno 2011

Parafonisti del Baldo - "Deperillizia" (PAR003 - 2011)



Parafonisti del Baldo è un collettivo musicale modulare che basa la sua attività su due enunciati fondamentali: il legame con il territorio, nello specifico l’Altopiano di Brentonico, situato in provincia di Trento, e un atteggiamento di ricerca verso il tema e il materiale musicale affrontato.

Il termine Deperillizia che da il titolo allo spettacolo è un gioco di parole che rimanda alle coniazione di nuovi vocaboli tipica dello poesia in onomalingua di Depero e che intende riproporne quel carattere ludico e fantastico che caratterizzava la produzione dell’artista.

Lo spettacolo, pensato per il 50° anniversario della morte dell’artista trentino, intende creare un ideale ponte tra Depero e l’arte della tipografia attraverso la proposta di due sue composizioni poetiche e una terza a lui dedicata e la sonorizzazione dell’evento per mezzo dell’uso delle macchine presenti nella Sala del Libro della Biblioteca Civica di Rovereto come fonti  sonore, oltre che dell’apporto del Coro Femminile Anthèa, di musicisti e attori.

TO BE RELEASED IN A CD FORMAT
DATE TO CONFIRM.


Parafonisti del Baldo "Deperillizia" (2011)
01. "Introillìzia"
02. “SiiO VLUMMIA - Torrente” (Fortunato Depero)
03. "Tiporillìzia"
04. “Verbalizzazione astratta di signora” (Fortunato Depero)
05. "Stampirillìzia"
06. “Battaglia a 9 piani” (Filippo Tommaso Martinetti)  
con dedica autografa dell'autore “... al grande futurista Depero”


Coro Femminile Anthèa;
Quinto Canali: voce e direttore del Coro;
StefanoCòmper: voce;
Franco Farina: voce;
Francesca Velardita: voce;
Mauro Tonolli: macchine e chitarra;
Chiara Cescatti: macchine e flauto;
Sergio Camedda: macchine e oggetti sonori;
Giampaolo Campus: macchine e oggetti sonori.


Elementi compositivi alla base dell'evento:

1. Creare un legame tra la dimensione dell’arte tipografica e Depero
L’arte tipografica è strettamente presente nella produzione artistica di Depero. Il pensiero va subito al Libro Imbullonato. Tale legame viene qui realizzato nella presentazione delle fasi del lavoro della stampa nella sezione 5 (Stampirillizia) e nei 2 componimenti di Depero e quello di Marinetti, ambientato sul Monte Altissimo, che rivelano l’importanza della  componente tipografica nella sua produzione artistica sia nell’uso dei caratteri che come mezzo mediatico per veicolare il proprio messaggio. L’aspetto del lavoro viene inoltre qui enfatizzato attraverso la partecipazione scenica dei tipografi che ripercorrono le varie attività che conducono alla stampa.

2. Suonare lo spazio – quasi il tentativo di far riecheggiare il lavoro e la dimensione artigianale dei tipografi. Ciò avviene attraverso una minuziosa ricerca timbrica condotta sulle macchine a stampa (torchi, cesoie, foratrice e cordonatrice, presse a mano, taglierina a mano, macchine per composizione meccanica) e gli oggetti presenti nella sala (contenitori con ferretti, lastre, tavolo con caratteri, cassettiere, recipienti, macchine da scrivere, tavoli da lavoro con annessi martelli, seghetti, spatole barattoli, rulli, tenaglie), sollecitandone le singole parti manualmente o con battenti. Questa soluzione sonora culmina nella presentazione delle macchine nella sezione 3 (Tiporillizia) e nella dimensione di accompagnamento di “Battaglia a 9 piani” di Marinetti.

3. Dimensione teatrale
La dimensione scenica è sviluppata oltre che dalla dislocazione dei musicisti che seguono la disposizione in sala delle meccaniche, anche attraverso l’apporto scenico dei tipografi nella sezione 5 (Stampirillizia) e dall’intervento del Coro e degli attori in “Verbalizzazione Astratta di Signora” di Depero.


I Parafonisti del Baldo: modalità di lavoro
Il momento compositivo ha previsto una iniziale ricerca timbrica sulle macchine e gli oggetti presenti nella sala e la conseguente predisposizione di una partitura in cui gli interventi dei musicisti si legano oltre che alle composizioni poetiche anche alla dimensione testuale ricavata dalle lettura delle targhe di presentazione delle macchine presenti nella sala e dall’enunciazione delle fasi di lavorazione della stampa.

Il momento esecutivo prevede l’uso di microfoni a contatto per enfatizzare i suoni più caratteristici e tenui, l’impiego di pratiche esecutive non tradizionali tese a sollecitare gli ingranaggi delle macchine e le parti risonanti degli oggetti e una spazializzazione sonora naturale della sala attraverso l’assegnazione dei musicisti alle macchine. All’interno di questa dislocazione delle varie componenti sonore, è previsto in alcuni sezioni anche l’impiego di strumenti più tradizionali come la chitarra elettrica e il flauto.

Ciò testimonia l’interesse del gruppo nel considerare il parametro spazio sia nel ripensare il luogo previsto per lo spettacolo come obiettivo dell’intervento sonoro quanto per la spazializzazione dei suoni prodotti dai musicisti come elemento fondante della poetica del collettivo.


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